Interrogazione a risposta scritta
CIABURRO. – Al Ministro dell’Istruzione, della Ricerca e dell’Università – Per sapere – premesso che:
il servizio di trasporto scolastico è un servizio vitale per tutti i Comuni italiani, soprattutto per i Comuni montani e di minore dimensione, per i quali è fondamentale una presenza di un presidio educativo sul territorio, il quale, oltre alle funzioni proprie, riduce il rischio già alto di spopolamento. In relazione a ciò, la questione relativa alla copertura della spesa del servizio scolastico sta destando non poca preoccupazione presso i Comuni italiani;
la sezione della Corte dei Conti della Regione Piemonte in data 11 Giugno 2019 (delibera n. 46/2019) si è pronunciata in merito alla questione sopracitata rispondendo ad un’istanza presentata dal Comune di Biandrate (NO) che, dopo aver completato i lavori di costruzione del nuovo plesso scolastico, chiedeva di poter attivare gratuitamente un servizio di collegamento al centro abitato, in deroga alla clausola di invarianza finanziaria prevista dall’articolo 5, comma 2, del Dlgs 63/2017. Dai giudici della corte piemontese è arrivato però parere totalmente negativo, in quanto, in base alla normativa vigente, le spese sostenute per l’erogazione del servizio devono essere integralmente coperte dall’utenza. Infatti nonostante il trasporto scolastico sia un servizio pubblico, non può essere classificato tra quelli a domanda individuale, e perciò allo stesso si applicano i conseguenti vincoli normativi e finanziari che caratterizzano i servizi pubblici a domanda individuale, espressamente individuati dal D.M. n. 131/1983. La natura di servizio pubblico, in quanto oggettivamente rivolto a soddisfare esigenze della collettività, comporta, pertanto, che per il trasporto scolastico siano definite dall’Ente adeguate tariffe a copertura dei costi, secondo quanto stabilito dall’articolo 117 del Tuel. Pertanto, l’erogazione del servizio di trasporto scolastico non solo non può essere gratuita per gli utenti ma la sua copertura deve avvenire mediante i corrispettivi versati dai richiedenti il servizio, di modo che le quote di partecipazione finanziaria, correlate al servizio e poste a carico dell’utenza, dovranno completamente concorrere alla copertura integrale della spesa del medesimo;
tale sentenza non solo creerà delle conseguenze negative per i Comuni e per le famiglie piemontesi, ma avrà anche ripercussioni per tutti i Comuni del territorio nazionale. I sindaci infatti vorrebbero continuare ad offrire il servizio ai cittadini come hanno fatto fino ad oggi, contribuendo alle spese del servizio di scuolabus che altrimenti ricadrebbero totalmente sulle spalle delle famiglie;
se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti riportati in premessa e se intenda intraprendere iniziative volte ad individuare, prima dell’avvio del nuovo anno scolastico, una soluzione al problema attraverso un intervento normativo, oppure tramite una circolare esplicativa che definisca, nell’ambito dell’autonomia dell’Amministrazione e nel rispetto degli equilibri di bilancio, le modalità per assicurare alle famiglie un servizio ritenuto fondamentale.