di Giorgia Meloni
17 marzo 2014
Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale non condivide la scelta fatta dal Governo Renzi e dal ministro degli Esteri Mogherini riguardo la questione Ucraina. Constatiamo con grande rammarico che questo Governo, in continuità con i due precedenti, sia riuscito a far perdere all’Italia il ruolo di mediazione tra Russia e Occidente ottenuto negli anni passati grazie al Governo di centrodestra. Crediamo, infatti, che l’Italia e l’Unione Europea non dovrebbero accontentarsi di sposare in modo acritico le scelte prese a Washington, ma dovrebbero, piuttosto, agire per ricercare un rapporto di equilibrio duraturo anche con la vicina Russia.
La questione è stata spiegata chiaramente da importanti personalità italiane e straniere: da Sergio Romano a Henry Kissinger. L’Ucraina è uno Stato con due anime; per metà europeo e per metà russo. Ogni tentativo di soffocare una delle sue parti comporterà, come accaduto negli ultimi dieci anni, tensioni e instabilità.
Oggi l’Ucraina è strattonata a Occidente dagli Stati Uniti e da molti Paesi europei che vogliono la sua adesione alla NATO e a Oriente dalla Russia che la vuole mantenere sotto la propria area di influenza. La conseguenza di questa contrapposizione non potrà che essere lo smembramento dello Stato o, peggio ancora, una situazione di guerra civile. Quanto accade in queste ore in Crimea rischia di essere solo il preludio a un incendio che coinvolgerà l’intero territorio ucraino. L’Italia e l’Unione Europea dovrebbero intervenire per interrompere questo braccio di ferro da guerra fredda e proporre alternative di buon senso.
Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale reputa che la strada da percorrere sia quella di favorire uno status di Paese neutrale per l’Ucraina, fuori dalle organizzazioni militari di NATO e Russia, sul modello di quanto fatto con l’Austria alla fine del secondo conflitto mondiale. Una situazione che faccia dell’Ucraina il terreno di incontro europeo tra Occidente e Oriente, e non di scontro tra questi due mondi.
Invitiamo il Governo a farsi promotore, in ogni sede internazionale, della neutralità ucraina, e ad astenersi dal continuare ad adottare acriticamente decisioni prese da altri e che non corrispondono all’esigenza di stabilità geopolitica europea e non rispondono all’interesse nazionale italiano.