“Sono tre i motivi per i quali tutto l’arco costituzionale rappresentato in questo Parlamento ha sempre definito una ‘porcata’ la legge elettorale precedente. La prima ragione: il rischio di una maggioranza differente tra i due rami del Parlamento. Cosa accade con l’Italicum? La stessa cosa. Per cercare di mettere tutto insieme si è fatto un bizzarro accordo secondo cui entrerà in vigore solo per la Camera presupponendo che il Senato verrà modificato.
Ci vorrà dunque del tempo. Il rischio è che noi avremo una legge elettorale per eleggere i deputati mentre per il Senato continuerà a essere in vigore il sistema pre-Porcellum, avallato dalla Corte Costituzionale. Quindi, non cambia nulla”. È quanto ha dichiarato il capogruppo di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale Giorgia Meloni intervenendo in aula sull’Italicum.
“La seconda ragione per cui è stata definita ‘porcata’- prosegue Meloni- e che ha determinato la bocciatura da parte della Consulta, è il rischio di determinare un’eccessiva differenza tra il numero dei voti e il numero dei parlamentari che si andava a eleggere. Il meccanismo di attribuzione è un’alterazione del principio democratico di uguaglianza del voto. Si è preferito garantire la governabilità a scapito della rappresentatività. Secondo la Consulta era necessario introdurre la soglia minima per evitare l’eccessiva distanza tra i voti effettivamente presi e i seggi conquistati”.
“Di fatto con l’Italicum – ha osservato – avete peggiorato le cose non tanto per le soglie quanto perché un partito con il 20% dei voti raggiungerà il 53% dei seggi conteggiando anche i voti che i partiti piccoli hanno raccolto senza tuttavia poter essere rappresentati in Parlamento”.
“Noi avevamo presentato un emendamento – ha puntualizzato Meloni- affinché i voti dei partiti cosiddetti piccoli, ma che io definisco non allineati, che non superano la soglia del 4.5% per entrare alla Camera non contribuissero alla determinazione del premio di maggioranza per il partito maggiore. In questo caso ci sono almeno due palesi violazioni di principi costituzionali, quello per il quale la sovranità appartiene al popolo e quello secondo cui si deve garantire la chiara volontà dell’elettore. Un partito che prende 4,5% di voti non è propriamente un piccolo partito dato che si tratta di ben 2 milioni e mezzo di preferenze, molte di più di quelle di Renzi con le primarie”.
“Il terzo motivo per cui la legge Calderoli fu definita porcata fu soprattutto a causa del listino bloccato deciso dal segretario di partito. Abbiamo sempre sostenuto che il Parlamento non è dei partiti ma degli italiani che partecipano, attraverso i partiti, alla vita della nazionale. Ebbene, sono stati bocciati tutti gli emendamenti che cercavano di risolvere il problema della liste bloccate. Tutti sono stati respinti, anche quelli che prevedevano le primarie. E perché sono stati bocciati? Perché Renzi vuole continuare a poter scegliere il proprio deputato”.
“Insomma, i tre motivi che rendevano una porcata la legge elettorale precedente permangono nell’Italicum. In questo scenario di menzogna – ha concluso Meloni – è apprezzabile l’onestà intellettuale di Francesco Boccia che ha detto che questa legge è peggio del Porcellum”
Roma, 12 marzo 2014