Reintegro è campana a morto di Renzi sulla reale volontà di rendere l’Italia competitiva”. Fdi-An per la partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese, e a sostegno della proposta del prof. Ricolfi per decontribuzione delle nuove assunzioni
“La presentazione dell’emendamento governativo al Jobs Act rappresenta una deludente marcia indietro rispetto allo spirito di innovazione che Renzi aveva fatto intendere di voler realizzare alla presentazione del provvedimento. Una volta di più, alle parole roboanti seguono fatti deludenti”. È quanto ha dichiarato il deputato di FdI-AN Massimo Corsaro.
“Dopo aver detto di voler superare i vincoli della contrattazione sindacale- ha aggiunto Corsaro- limitando al contempo l’azione della magistratura del lavoro che troppo spesso ha disposto assurdi reintegri anche in presenza di comportamenti fraudolenti, il presidente del Consiglio ha deciso di deludere le aspettative di chi vuole che una maggiore agibilità consenta – in ogni tempo – il raggiungimento della massima occupazione possibile. Il passo indietro sul reintegro è la campana a morto sulla volontà di Renzi di far uscire l’Italia dalle sabbie mobili della scarsa competitività”.
“Peccato- ha sottolineato Corsaro, perché FdI-AN aveva creduto in questo provvedimento, apprezzandone le affermazioni favorevoli ad una contrattazione a tutele crescenti, superando l’odiosa rottura tra lavoratori tutelati ed altri privi di ogni garanzia, ed aveva proposto pochissimi emendamenti qualificati. Alcuni per realizzare una concreta partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese, ed uno che traduce la proposta del prof. Ricolfi tesa a realizzare la decontribuzione delle nuove assunzioni, aggiuntive rispetto la forza lavoro esistente, corrispondendo al lavoratore l’80% del costo sostenuto complessivamente dall’azienda”.
“Una modifica, quest’ultima, – spiega Corsaro- che non avrebbe rappresentato un costo per lo Stato, giacché il maggior carico contributivo di cui si sarebbe dovuto fare carico sarebbe stato ampiamente ricompensato dal maggior gettito fiscale derivante dalla crescita della forza lavoro derivante dall’applicazione della proposta”
“Il fatto – conclude Corsaro – che il governo si sia chiuso nelle segrete stanze del PD, e lì abbia assunto ogni decisione con il solo obiettivo di difendere la “ditta” di bersaniana memoria, infischiandosene del bene comune, ci induce quindi a ritenere superfluo il prosieguo dei lavori della Commissione. Sarà la discussione parlamentare in calendario la prossima settimana, ad informare compiutamente gli italiani dell’ennesima mancata promessa del governo”.