«Il giudizio generale è che questa proposta di legge elettorale sia una via di mezzo tra il ‘porcellum’ e il ‘verdinum’, sistema da sempre sognato e decantato da Denis Verdini. Nasce per ammazzare tutti i non allineati fuori dai grandi partiti e all’interno dei partiti. Ci riconsegna un Parlamento di nominati che risponde al capo, perché da quello che dicono pare che gli italiani non siano nella condizione di scegliere da soli i propri rappresentanti. Fratelli d’Italia ha posto come unica condizione il voto di preferenza.
Ci hanno risposto ‘no’ perché le preferenze portano corruzione, come se gli italiani fossero mediamente dei corrotti e che sceglierebbero dei corrotti a rappresentarli. Questi ‘dittatori illuminati’, dunque, ci fanno il favore di nominare i rappresentanti del popolo italiano al loro posto. Ovviamente FdI non ci sta e farà battaglia a tutti i livelli e in Parlamento».
È quanto ha detto a margine di una conferenza stampa il presidente dei deputati di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.
«Segnalo a Matteo Renzi che la politica italiana non è tenuta in ostaggio dai piccoli partiti ma dei parlamentari ribaltonisti, che si fanno eleggere con un partito e poi si vendono e passano con un altro. E di solito, guardi un po’, vengono dai grandi partiti. Soglie di sbarramento? È un tema che non ci spaventa perché ci fidiamo del nostro popolo e abbiamo imparato che gli italiani sono molto più intelligenti di come li dipingono i partiti», conclude Giorgia Meloni.
Roma, 23 maggio 2014