La Melandri continua a utilizzare metodi molto ambigui e discutibili per le nomine al Maxxi. Per individuare il direttore generale si affida ad una società di cacciatori di teste ma nello stesso tempo non rende noti quali sono i criteri per poter partecipare alla selezione. Non vorremmo che ancora una volta siano solo i suoi amici ad essere segnalati alla società che sceglierà chi può dirigere l’importante struttura museale.
Noi continuiamo a sostenere che la Melandri non può ritenere che il Maxxi sia il salottino di casa sua e sottolineiamo che le logiche di selezione del management debbano essere basate solo ed esclusivamente sulla trasparenza e la competenza dei soggetti interessati. Sì alla società di cacciatori di teste, ma a condizione che ci sia un bando pubblico chiaro e aperto a tutti. Purtroppo, la sinistra ha sempre l’atteggiamento di chi pensa di avere la verità e, come al solito, quando si tratta dei propri amici, predica bene e razzola male. Sarebbe veramente inaccettabile avere un’altra nomina calata dall’alto, come quella del già stretto collaboratore della Melandri, Francesco Spano a segretario generale della Fondazione che gestisce il Maxxi.
È quanto dichiara in una nota l’on. Marco Marsilio, portavoce della coalizione di centrodestra alla Regione Lazio.
Roma, 16 febbraio 2013