La proposta arrivata da un consigliere del Pd capitolino è da un lato sconcertante, e dall’altra ridicola. Chiedere di non eseguire l’inno nazionale perché il nostro movimento politico ha scelto di farvi riferimento nel nome, è oltretutto oltraggioso e insensato. Con questo ragionamento, nessuno potrebbe più definirsi ‘democratico’, fino a qualche anno fa alle partite non si sarebbe potuto più gridare ‘forza Italia’ oppure si sarebbero dovute abbattere tutte le ‘querce’ del territorio nazionale. Va da sé che è il ragionamento non è proponibile e offende la serietà dei romani e degli italiani. La verità è che la sinistra è culturalmente allergica a qualsiasi simbolo o consuetudine che richiami l’unità nazionale, e rifiuta, a volte con disprezzo, l’orgoglio patriottico. Da qui, scivoloni e figuracce come quella rimediata dall’esponente Pd in Campidoglio.
E’ quanto dichiara Francesco Lollobrigida, candidato al Senato con ‘Fratelli d’Italia-Centrodestra nazional