“Il M5S – aggiungono i deputati di FDI – vede conflitti d’interessi ovunque ma quando può spiegare le cose resta muto. Alle nostre richieste di chiarimento sui legami tra Casaleggio e Philip Morris, che secondo quanto riportato da alcuni media avrebbero condizionato l’intervento del legislatore nel settore delle sigarette elettroniche, non una parola della sottosegretaria Alessandra Todde, presente in commissione per il Mise. Appare ancora poco credibile che una grande multinazionale si rivolga alla srl di Casaleggio per delle consulenze. Ma al netto di questo, il problema si porrebbe sul potenziale indirizzamento delle decisioni politiche in Parlamento quanto è innegabile che la Casaleggio abbia ricevuto più di 2 milioni di euro da Philip Morris”.
“Sino ad oggi – concludono i deputati di Fratelli d’Italia – il M5S ha bocciato ogni proposta per aumentare la tassazione sulle sigarette elettroniche. Perfino quando il ricavato del maggior gettito sarebbe andato per l’assistenza domiciliare dei malati gravi non ospedalizzabili a causa della pandemia, perché immunodepressi o con malattie croniche. Di fatto, i parlamentari del M5S non consentono, ad oggi, di rimodulare le tasse nel settore neanche a tutela dei più deboli, in un grave periodo di emergenza”.