“La sindaca di Roma Virginia Raggi scrive, attraverso i suoi uffici, alla società che ha realizzato la campagna Pro Vita a rimuovere i manifesti per la presunta violazione del regolamento sulla pubblicità secondo cui ‘è vietata l’esposizione pubblicitaria il cui contenuto sia lesivo del rispetto delle libertà individuali, dei diritti civili…’. Non ci risulta che nell’ordinamento italiano siano state normate le cosiddette libertà individuali di due omosessuali ad avere figli o a procurarseli attraverso il contratto commerciale che prevede l’affitto dell’utero di una donna. Modalità, quella sì, lesiva della dignità femminile e vietata in Italia. L’assurdità è che si richiama la società al rispetto del regolamento comunale che però, in quanto tale, deve rispettare le leggi e non certo gli orientamenti ideologici del sindaco di turno. In questo caso chi agisce in contrasto con la Costituzione italiana perseguendo libere opinioni politiche che non condivide e dà per assodato il diritto, non riconosciuto dalle nostre norme, di prendere un utero in locazione, commette due reati. Chiederemo conto di questo comportamento al ministro della Famiglia con un’interrogazione a risposta immediata”.
È quanto dichiara il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia.