“Pur con le garanzie del caso che vanno riconosciute a tutti, perfino agli speculatori finanziari, occorre dire che sarebbe bastato leggere i giornali e fare qualche visura – come ho fatto io – per capire il coinvolgimento di Alfio Marchini e dei suoi uomini nella speculazione finanziaria sulle banche popolari. A parte eventuali reati, che saranno accertati dalla magistratura, era evidente la totale impresentabilità di Marxini come sindaco della capitale”. È quanto ha dichiarato il capogruppo di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale alla Camera dei deputati Fabio Rampelli a commento delle perquisizioni svolte dalla Guardia di Finanza in 13 imprese collegate ad Alfio Marchini, indagato dalla Procura di Roma.
“L’amministratore e il presidente della società Methorios – ha aggiunto Rampelli- erano stati già inquisiti prima della campagna elettorale romana (poi fatti dimettere e addirittura riassunti come co-direttori della società) e, nonostante questo, qualche ‘luminare’ ci propose con stucchevole insistenza il sostegno al finanziere rosso che, con la sua candidatura, ha poi impedito a Giorgia Meloni di andare al ballottaggio contro Virginia Raggi”.
“Ora piú di qualcuno dovrebbe genuflettersi in pubblica piazza e chiedere perdono per aver raccontato quella mole di assurde castronerie, compresa la notizia che avrebbe voluto il giocatore di polo nuovo leader nazionale del centrodestra”.
“Auguriamo a Marxini – ha concluso Rampelli – di uscire illibato da questa ulteriore disavventura, ma troviamo nell’inchiesta ‘scacco matto’ la ragione profonda delle nostre convinzioni: chi appartiene al mondo della finanza aggressiva scali pure le banche o, se preferisce, le faccia fallire, ma stia lontano dal popolo”.