“I fatti di Desenzano e quelli che coinvolgono numerose baby gang in giro per l’Italia, dimostrano che serve una riflessione aggiuntiva sullo ius scholae proposto dalla sinistra. Prima l’integrazione poi la cittadinanza, prima i doveri poi i diritti. Lo Stato italiano riconosce concretamente il diritto all’istruzione e alle cure a tutti in maniera universale. E’ un valore a cui deve corrispondere un processo di integrazione effettiva, solo al termine del quale può eventualmente essere riconosciuta la cittadinanza. Non l’inverso. Invece, con il testo attualmente all’esame, molti di quei minori coinvolti sarebbero cittadini all’urlo “l’Africa comanda” e questo non è accettabile. Il governo ci dica piuttosto cosa sta facendo per l’integrazione effettiva e concreta. Ad oggi gli unici sforzi vengono da scuole e parrocchie, anche nei confronti dei ragazzi mussulmani. E’ un valore anche questo ma non basta affidarsi a questi due perni per dirci che integrazione c è : episodi come quelli a cui assistiamo e le nostre stesse periferie dimostrano esattamente il contrario”.
Così in una nota i deputati di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli ed Emanuele Prisco.