L’intervista a Libero di Tommaso Montesano. «Le rivelazioni di queste ore confermano i nostri sospetti di allora: nel 2011 il governo votato dagli italiani è stato rimosso per fare spazio ad un esecutivo espressione di lobby finanziarie e consorterie europee». Ora, attacca Giorgia Meloni, fondatore e capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, «bisogna fare piena luce sulla vicenda».
Anche sostenendo l’iniziativa per l’impeachment portata avanti dal M5S? «La procedura dell’impeachment non è prevista in Italia. Esiste la messa in stato d’accusa per attentato alla Costituzione e alto tradimento, che sono un’altra cosa».
Quella che i grillini stanno percorrendo. «Finora le loro tesi si sono rette su argomentazioni piuttosto deboli».
Cambierà qualcosa con le nuove rivelazioni? «Le vicende rivelate da Alan Friedman sono più serie. Bisogna fare piena luce e poi ci regoleremo di conseguenza».
Lei e il suo movimento siete stati trai pochi a non votare la fiducia ai governi Monti e Letta. «Se è per questo Fratelli d’Italia, pressoché in solitudine, non votò neanche per la conferma di Giorgio Napolitano al Quirinale. Perché sapevamo che la sua permanenza al Colle avrebbe favorito la nascita di una sorta di Monti-bis, ossia un altro governo interessato ad abbassare la testa, come testimonia il caso dei Marò, e a servire non il popolo italiano, ma altri poteri».
Torniamo alla nascita del governo Monti. «Nel Pdl fui la più contraria alla decisione di sostenere quell’esecutivo. Ricordo che tentai in tutti i modi di convincere Silvio Berlusconi a non appoggiare un governo calato dall’alto. E chissà quanto, in alto…».
A proposito di Berlusconi e di centrodestra: lei ha dovuto lasciare il Pdl per vedere realizzato il sogno delle primarie. «Il 22 e 23 febbraio entrando nei nostri gazebo gli elettori e i simpatizzanti di Fratelli d’Italia potranno scegliere tutto: i delegati per il congresso dell’8-9 marzo; le rappresentanze territoriali; il simbolo e le priorità dell’agenda politica».
E il presidente? «Purtroppo si è registrata una sola candidatura, la mia».
Proprio lei che auspicava la competizione finirà incoronata per assenza di avversari… «Non è colpa mia se non sono emersi altri candidati. Evidentemente, data la vicinanza con le Europee, ha prevalso un approccio unitario. Ma poiché non amo l’unanimismo, in autunno rifaremo le primarie a tutti i livelli. Presidenza compresa».