«Io offesa? E di che? Ma per niente. È la risposta che alla fine dai, per sfinimento, alla trecentesima domanda uguale. Successe anche a me, dissi la stessa cosa, è una frase che non significa nulla. Anche perché non solo Salvini ha detto e ridetto che al ballottaggio arriverò io, ma lo sento due volte al giorno, domani sarà qui a sostenermi. Se poi vogliamo far passare un’altra narrazione, allargo le braccia».
È quanto dichiara in un’intervista a “Il Corriere della Sera” il presidente di Fratelli d’Italia e candidato sindaco di Roma, Giorgia Meloni.
«Mi sembra normale – continua la Meloni – che forze che sono all’opposizione possano condividere iniziative contro chi è al governo. Ma io considero i grillini di sinistra come Giachetti, penso che si siano normalizzati a furia di avvisi di garanzia, che come capita spesso da incendiari si siano trasformati in pompieri. Però il primo avversario resta Renzi, che prende in giro la gente, che scende in campo con il decreto sblocca Roma solo per sostenere Giachetti».
Sulla scelta di votare solo il 5 giugno spiega: «Una delle poche idee di buonsenso di Alfano da quando è ministro dell’Interno è durata 24 ore, ci ha subito ripensato». E sulla candidatura di Alfio Marchini chiarisce: «Il sostegno di FI non ne fa un candidato di centrodestra. La verità è che a Roma si sta svolgendo una grande seduta psicanalitica fra candidati pd come Giachetti, ex Pd come Fassina, che hanno votato Pd come la Raggi, che vengono da quel mondo come Marchini. In lui c’è una discrasia tra parole e fatti, e non parlo solo di macchine».
Giorgia Meloni ribadisce che l’unico candidato di centro destra è lei: «Ed è per questo – sottolinea il candidato sindaco – che credo e spero che gli elettori di FI sappiano chi a Roma è pronto a rappresentare le loro istanze, le loro richieste, il loro sentire. Berlusconi ha fatto una scelta diversa e ben precisa e ora parla di inesistenti accordi su programma e squadra di governo per far dimenticare ai suoi elettori che la sua mossa finisce per essere l’ennesimo favore a Renzi. Ecco, agli elettori di FI vorrei dire che, se vogliono un centrodestra non a rimorchio del governo, devono indicare la strada giusta a Berlusconi dando forza e fiducia a chi si è sempre dimostrato coerente, dalla stessa parte, all’opposizione di un governo pessimo e fermamente, totalmente di centrodestra».
All’accusa di xenofobia e populismo la Meloni replica: «Ma per l’amor di Dio, mi dicono dove vedono populismo e xenofobia nel proporre asili nido nei condomini, il bigliettaio sul bus, il parco archeologico attorno al Colosseo, il litorale da valorizzare, la lotta all’abusivismo commerciale e abitativo, ai campi rom illegali?».
Alla domanda sull’arrivo al ballottaggio specifica: «Si, lo sento tra la gente, lo leggo nei sondaggi tenuti solo nei cassetti…». E alla domanda se alla fine arrivassero Giachetti e Raggi: «Non accadrà – conclude Giorgia Meloni –. Gli elettori di centrodestra non consentiranno che venga fatto l’ennesimo favore a Renzi, non si disperderanno, e convergeranno sul candidato che ha davvero la possibilità di arrivare al ballottaggio. E quella sono io».