L’intervista di Giuseppe Alberto Falci. È stufa di questo dibattito che definisce «stucchevole e infantile» sulla leadership del centrodestra. Anche perché, spiega Giorgia Meloni, «parlarne ha già fatto dimenticare la nostra vittoria alle amministrative».
Secondo la leader di Fratelli d’Italia bisogna ripartire da un progetto comune con al centro la sovranità. «Prima gli italiani», è il suo motto. Altrimenti «continueremo ad avere governi ridicoli, come quelli di Monti, Letta, Renzi e Gentiloni».
Però non si parla d’altro: Berlusconi ha lanciato vari nomi. Il leader del Carroccio si immagina già candidato alla premiership. E Giorgia Meloni cosa fa? «Sono in campo, mi candido perché voglio vincere. A Berlusconi e Salvini faccio una domanda: vogliono vincere o no? E proprio a loro due ho già fatto una proposta».
Quale? «E’ necessario modificare la legge elettorale in senso maggioritario. Mi dispiace soltanto che Berlusconi continui a insistere sul proporzionale e a preferire Renzi».
Qual è la vostra proposta di modifica del sistema elettorale? «L’idea nostra è: manteniamo la soglia al 40% per assegnare il premio di maggioranza che porta al 54%, ma inseriamone anche una al 37% che porti al 51%. Sarebbe un ulteriore incentivo alle coalizioni, E poi prevediamo le primarie per legge. Così Berlusconi non può dire più nulla».
E se non si apporterà questa modifica chi sarà il candidato premier? «Il partito che prenderà più voti nella coalizione esprimerà il premier».
Intanto Salvini si dice pronto a dialogare con i Cinque Stelle su alcuni temi, come l’immigrazione, l’Europa e la sicurezza. Cosa succede? «Non è una novità. Trovo abbastanza limitativo, a fronte di un centrodestra maggioritario, che Matteo si faccia sbattere la porta in faccia da Di Maio. Ricordo al leader del Carroccio che circa un mese fa il M5S è stato il partito più accanito nel votare contro la proposta di Fratelli d’Italia che impegnava lo Stato a non spendere per un immigrato più di quanto si investe per un pensionato sociale. Per non parlare dell’Europa, dove il partito di Grillo ci regala confusione, al punto che qualche mese fa si sarebbero voluti iscrivere a Strasburgo al partito di Mario Monti».
Dunque qual è la ricetta di Fratelli d’Italia per far tornare il centrodestra al governo? «È semplice. Bisogna ripartire dalla sovranità, ci si deve occupare della difesa dei cittadini italiani, dei prodotti, delle nostre famiglie, della nostra cultura, del nostro orgoglio. Questa può essere una proposta di governo. Le faccio un esempio: la questione demografica non si risolve con la proposta surreale del Pd, ovvero con lo ius soli. Nel caso di approvazione di questa legge abbiamo già annunciato un referendum abrogativo».
Come si risolve la questione demografica? «Nel nostro pacchetto di misure prevediamo l’assunzione delle mamme e il reddito di infanzia, un contributo di 400 euro per ogni figlio che nasce, una proposta che risponde alla demagogia dei Cinque Stelle».
Cosa ne pensa della legge Fiano che introduce il reato di apologia del fascismo? «È un’altra cosa per non occuparsi dei problemi degli italiani. Noi voteremo contro e presenteremo un emendamento con cui chiediamo di sostituire la norma Fiano con la nostra proposta di reato di integralismo islamico. Perché il fascismo è finito 70 anni fa, il terrorismo islamico ce l’abbiamo soprattutto oggi».