Voto contrario in Friuli sulla proposta Taglia-business accoglienza: “Favoriscono spreco pubblico, Grillo incapace di insegnare a leggere”
“Il voto contrario in Friuli Venezia Giulia alla proposta di legge regionale d’iniziativa parlamentare avanzata da Fratelli d’Italia per chiedere la rendicontazione delle spese dei soggetti che svolgono l’accoglienza immigrati, dimostra una volta di più la totale mancanza di volontà del Movimento 5 Stelle di lavorare davvero, in modo serio e coerente, sull’obiettivo di ottenere trasparenza ed efficienza nell’utilizzo dei soldi pubblici: oltre 4 miliardi l’anno che l’Italia spreca per far arricchire cooperative, soggetti privati e aziende che si riconvertono per tuffarsi nella più prolifica delle attività”. E’ quanto afferma il coordinatore dell’esecutivo nazionale di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli, promotore della proposta di legge denominata “Taglia-business immigrati”.
“Non sapendo come giustificare il loro voto che accontenta le cooperative – aggiunge Donzelli – hanno raccontato che la legge era scritta male perché riferita a normative vecchie. Probabilmente Beppe Grillo non è stato tanto capace di insegnare bene ai suoi adepti a leggere, altrimenti sarebbero a conoscenza che le normative di riferimento per l’accoglienza degli immigrati da parte dei privati sono ancora oggi quelle emanate per l’emergenza sbarchi in Puglia nel 1995-96, ma vigenti naturalmente su tutto il territorio nazionale, Friuli Venezia Giulia compreso. Tant’è vero che l’attuale norma quadro sull’accoglienza, il decreto legislativo 142 del 2015, all’articolo 11 rimanda alla legge del ’95 quale riferimento per i rapporti con i privati. Il Movimento 5 Stelle dimostra ancora una volta di avere posizioni molto vicine a quelle della sinistra – conclude l’esponente di Fratelli d’Italia – così vicine da far passare in secondo piano persino la tanto sbandierata moralità, che in questo caso avrebbe richiesto senza troppi indugi il sostegno a quella che non è niente più che una proposta di civiltà”.