“Sono anni che sentiamo le stesse parole dal ministro Alfano che condivideva con l’attuale premier Gentiloni in qualità di ministro degli Esteri l’onere della gestione dei flussi migratori. Il fondo rimpatri in Italia è stato azzerato dai Governi Letta e Renzi. Stiamo dunque parlando di una squadra di perdenti di successo che sul fronte immigrazione oggi si fa tirare le orecchie anche dal Consiglio d’Europa. Giova ricordare comunque che l’Italia, anzi gli italiani, stanno facendo anche troppo per l’accoglienza dei migranti. Non altrettanto si può dire degli altri Stati che hanno scaricato sull’Italia gli oneri della loro incapacità, disumanità e del loro egoismo. Il Consiglio d’Europa tuttavia oggi ci ammonisce perché non combattiamo la tratta degli esseri umani, non effettuiamo rimpatri, non acceleriamo le pratiche per l’asilo politico, non tuteliamo i minori e saremmo perfino carenti sull’accoglienza, nonostante quello che ci costa. L’Europa ci dà pure un ceffone chiedendoci di combattere la corruzione nella gestione dei servizi collegati all’immigrazione.
Un governo serio metterebbe in campo ogni azione dissuasiva per fermare i flussi, anche con lo scopo di salvaguardare e gestire l’immigrazione regolare… ‘Ma il pregiudizio’, dice un filosofo tedesco, ‘è l’inizio dell’ideologia’ è la sinistra ha trasformato una criticità epocale nel terreno privilegiato di cui calare la propria ideologia, a discapito dell’Italia”. È quanto dichiara il capogruppo di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale Fabio Rampelli durante il question time al ministro degli Esteri Angelino Alfano sulla chiusura da parte dell’Ue delle rotte libiche.