Questa mattina, a Milano, si è tenuta l’udienza nei confronti di Simone Ficicchia reo di essere stato protagonista di una serie di blitz negli ultimi mesi, tra cui quello dello scorso 7 dicembre con vernice lanciata sull’ingresso del Teatro alla Scala di Milano. Al riguardo è intervenuto l’ex Assessore alla Sicurezza di Regione Lombardia, l’On. di Fratelli d’Italia e vice Presidente della Commissione Affari Costituzionali alla Camera, Riccardo De Corato, che ha dichiarato: «Sinceramente, dalla Procura di Milano, oggi mi sarei aspettato qualcosa di più rispetto alla sorveglianza “semplice” a cui è stato affidato il 20enne di Voghera. Questo è un primo segnale preciso del Governo contro delinquenza e criminalità da parte di questi imbrattatori di “ultima generazione”, e bisognerà continuare in questa direzione perché vanno fermati subito prima che sia troppo tardi! Avrei preferito, però, come richiesto dalla Questura di Pavia, che a Simone Ficicchia fosse stata inflitta la sorveglianza “speciale” che avrebbe permesso allo stesso, per un anno, l’obbligo di soggiorno (o dimora) a Voghera, comune dove risiede! Vorrei ricordare che il giovane attivista è un “soggetto socialmente pericoloso”, come definito dalla Questura di Pavia, ed è stato autore da febbraio ad oggi, di tutta una serie di blitz dove ha imbrattato gli Uffizi, la Scala di Milano ed ha bloccato il traffico sul Grande Raccordo Anulare di Roma! Oggi, il giovane di “ultima generazione”, ha dichiarato che: “L’obiettivo delle nostre azioni non violente è la ‘salvaguardia del futuro’ e per questo mettiamo in gioco i nostri corpi. Nelle nostre azioni c’è sempre il rispetto per le opere d’arte, scegliamo quelle che hanno dei vetri protettivi e usiamo una vernice che è subito lavabile”. Sono basito quando sento dire, dal 20enne di Voghera, che queste azioni non sono violente! Imbrattare con una certa quantità di vernice dei luoghi simboli delle più importanti città italiane, invidiati e visitati da tutto il mondo, poi ripuliti a spese dei contribuenti, e bloccare il traffico per diverse ore, creando numerosi disagi per gli automobilisti, non si può definire violenza? Per loro cosa è la violenza? E poi chi gli ha detto di “mettere in gioco il proprio corpo”? Dove è il rispetto per le altre persone e per i luoghi pubblici? Le motivazioni odierne, date dal giovane attivista di “ultima generazione”, sono vergognose»!