“All’epoca degli anni di piombo si cominciò con le scritte come queste in parallelo a toni pesanti nel confronto politico, poi qualcuno passò all’azione, poi arrivarono anche gli appelli di intellettuali, giornalisti e celebrità della sinistra che aizzavano all’odio. Tutti dovrebbero collaborare per non far ritornare le tragedie di quel periodo”. Lo scrive su X il presidente dei senatori di Fratelli d’Italia, Lucio Malan.
“La scritta apparsa oggi su una vetrina a Milano è gravissima. ‘Spara a Giorgia’ non è soltanto una minaccia odiosa, non è soltanto un incitamento alla violenza, ma rievoca quegli anni di piombo che hanno segnato profondamente la nostra Nazione. Mi auguro che le opposizioni non esitino a condannare duramente l’accaduto. Il dissenso, anche quando aspro, mai può arrivare a simili forme di brutale intolleranza che avvelenano la nostra democrazia. Al presidente Meloni tutta la mia solidarietà e dei deputati di Fratelli d’Italia”, dichiara il capogruppo dei deputati di Fratelli d’Italia, Galeazzo Bignami.
“A forza di gridare al pericolo antidemocratico del governo Meloni, incitare alla rivolta sociale e alzare i toni tutti i giorni come se fossimo in una guerra civile, era più che prevedibile che accadesse: in piazza i violenti hanno preso seriamente le parole dei vari piddini e postgrillini e hanno invitato a sparare al Presidente del Consiglio. Solidarietà a Giorgia Meloni che non si farà certo intimidire”, afferma in una nota il deputato e responsabile organizzazione di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli, in riferimento alla scritta “Spara a Giorgia” fatta sulla vetrina di una banca in piazzale Lagosta a Milano da un gruppo di manifestanti oggi durante il corteo nazionale pro Palestina, che ha registrato anche scontri con la polizia e la distruzione di alcune telecamere di sicurezza. “Invito la sinistra a smetterla con questi toni prima che qualche estremista dei centri sociali o ProPal passi dalle parole ai fatti”, conclude.