“A forza di esasperare gli animi e rinfocolare l’odio si corre il rischio che qualcuno il fuoco lo accenda. Nemmeno gli affetti familiari e, ancor peggio, la piccola figlia di Giorgia Meloni vengono risparmiati dalle minacce. Va ribadito, c’è qualcuno che soffia sul fuoco e le minacce e gli insulti che arrivano attraverso i social e dalle piazze, sono il chiaro sintomo di un confronto malato che di democratico e dialettico ha ben poco. Al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni vanno il massimo affetto e la massima solidarietà per le minaccia più infame che una madre possa ricevere, quella contro i propri figli. Occorre perseguire, come è stato fatto dalla polizia postale in questo caso, chi dispensa odio e professa la violenza attraverso i social o assaltando le sedi di partito e imbrattando i muri con tetre minacce. Ma, soprattutto, va ribadito che imbonitori e cattivi maestri devono essere messi da parte nel loro intento di fomentare l’odio. Chi alimenta la violenza è responsabile allo stesso modo di chi la esercita”.
Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia Andrea De Priamo.