E’ un’inspiegabile anomalia che per esigenze di snellimento dell’apparato giudiziario si depenalizzino ancora una volta tutta una serie di reati con l’obiettivo di gestire l’arretrato pendente negli uffici giudiziari. Tra i reati depenalizzati per cedreto incomprensibilmente anche la guida senza patente, proprio in coincidenza con l’approvazione dell’omicidio stradale come reato autonomo. Il nostro Governo dovrebbe piuttosto porsi l’obbiettivo della tempestiva tutela dei diritti e del rilancio del sistema mediante la razionalizzazione dell’organizzazione giudiziaria nel riordino del ruolo e delle funzioni della magistratura. Dovrebbe occuparsi di rendere al cittadino servizi giudiziari all’altezza di un paese realmente civile e che sia anche più credibile di fronte alle istituzioni internazionali. L’Italia nell’UE28 è ancora molto indietro e continua ad essere uno tra i paesi con il tasso di mortalità per incidente stradale per milione di abitanti più alto, pari a circa 55 (molto al di sopra dei paesi virtuosi), non ha ancora provveduto alla creazione di ambiti strutturati nella giustizia penale nazionale atti a promuovere esperienze di giustizia riparativa per le Vittime, così come previsto da specifiche direttive europee eliminando quelle zone d’ombra del diritto in cui muoiono le speranze delle stesse di poter trovare giustizia. Nonostante queste falle del sistema però il nostro Governo si preoccupa di depenalizzare la guida senza patente che favorirà, per motivi fin troppo evidenti, categorie sociali ai poli opposti: i benestanti, che non avranno grandi problemi a pagare anche le sanzioni irrogate nella formulazione più severa e coloro che vivono di espedienti, sono incapienti e nullatenenti e difficilmente pagherebbero anche un solo euro di ammenda. L’assurdo? Le sanzioni si applicheranno anche a quelli che precedentemente all’entrata in vigore del nuovo decreto erano dei reati, a meno che il processo penale non sia già concluso con una sentenza irrevocabile.
Tiziana Montinari, Responsabile Nazionale Dipartimento tutela Vittime FdI-AN