“Vincenzo Muccioli è stato l’unico e il primo ad aver capito il dramma umano e la solitudine del tossicodipendente. L’unico, a quei tempi, ad aver ideato e realizzato una comunità che era soprattutto umana prima ancora che di recupero. Erano gli anni del ‘buco libero’, dei Sert, della riduzione del danno, erano gli anni dei ‘ragazzi dello zoo di Berlino’. Gli anni della totale assenza di uno Stato allo sbando che tollerava e si limitava alla conta dei morti quotidiani per overdose.
Succedeva ieri, succede oggi, sono aumentate le dipendenze da nuove droghe, si è abbassata l’età della prima pasticca e del primo spinello. La scuola è un porto franco per gli spacciatori. Allerta zero.
Poco è cambiato da allora: solo Muccioli guardava a questi uomini come a esseri umani. San Patrignano è stata l’opera titanica di un uomo titanico. E come tutti gli uomini può aver commesso degli errori, che sono infinitamente inferiori alle opere che ha fatto. Primo fra tutti, restituire la vita e la dignità alle migliaia di donne e uomini che l’avevano persa nella disperazione delle famiglie. Chiunque osi mettere in discussione questa verità, non ha fatto un milionesimo di ciò che Muccioli ci ha lasciato. Alla sua famiglia, vera e simbolica, tutta la nostra vicinanza e solidarietà”. È quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli commentando il docufilm di Netflix sul fondatore della comunità di San Patrignano.