“I 19 caduti militari e civili di Nassiriya indussero migliaia di cittadini a recarsi presso l’altare della patria a salutare i loro corpi avvolti in un feretro, a riempire di fiori l’intera scalinata del milite ignoto, a esibire milioni di bandiere dalle finestre dei balconi di tutta Italia. Il giudizio del popolo italiano su quell’episodio, su quel sacrificio, è stato espresso in modo incontestabile”.
E’ quanto ha dichiarato oggi alla Camera Fabio Rampelli, vice presidente dei deputati di Fratelli d’Italia, durante la commemorazione in Aula del decimo anniversario dell’attentato di Nassiriya. “Qualche vigliacco ha gridato: «10, 100, 1.000 Nassiriya», facendo il tifo per la morte in nome di anacronistiche ideologie. Qualche sprovveduto ha proposto il ritiro dei soldati 24 ore dopo il sacrificio dei nostri ragazzi, quasi a volerlo vanificare. E’ l’Italia ad aver chiesto ai nostri soldati di stare lì e nessuno dovrebbe sottomettere quel sacrificio alla logica abietta che ha mosso la mano di un kamikaze. In questo, non sono affatto d’accordo con il Movimento 5 Stelle che ha messo gli attentatori sullo stesso piano delle vittime italiane e irachene. Siamo alla follia, i kamikaze sono solo degli assassini. Oggi possiamo dimostrare che la politica, almeno su casi clamorosi come questo, sa dare l’esempio. A tutte le istituzioni chiediamo di rimuovere immediatamente quegli ostacoli burocratici che impediscono, a dieci anni dalla morte, il conferimento della medaglia d’oro al valore militare e civile alle vittime della strage di Nassiriya. La mancata onorificenza è un atto ingiusto che non riconosce l’alto valore morale delle nostre missioni internazionale e i fattori di rischio che con coraggio accompagnano ogni istante della vita di un militare italiano catapultato in scenari di guerra” ha concluso Rampelli.
Roma, 12 novembre 2013