Sarà che il senatore a vita Mario Monti, alleato con Fini e Casini, sta intravedendo il rischio di un risultato elettorale fallimentare rispetto alle aspettative che lo spinsero a ‘salire in politica’. Sarà che solo ora si sta accorgendo che il vero volto della sinistra di Bersani e Vendola, con cui da sempre flirta, è più simile a quello di una vecchia sinistra ottocentesca, piuttosto che a quello di una moderna forza riformista.
Fatto sta che l’apertura che Monti ha concesso ieri al Pdl, per una possibile alleanza dopo le elezioni, non ci piace e la riteniamo un tentativo esplicito di imbrogliare gli italiani. Una delle ragioni per cui è nato Fratelli d’Italia è stata quella di rendere chiara la nostra opposizione al governo dei tecnici e alle sue politiche, che hanno devastato tutti i fondamentali dell’economia nazionale. Quando ampi settori del Pdl organizzavano correnti interne per costruire alleanze con Monti e lo stesso Berlusconi immaginava di affidargli la guida dell’area moderata, noi avevamo chiaro che un progetto di rinnovamento dell’Italia, fondato su un centrodestra identitario e liberale, non potesse più accettare un governo che aveva trascinato l’Italia nel baratro con le sue politiche economiche imposte da Berlino. Fratelli d’Italia si colloca saldamente nel centrodestra ed è competitor del partito di Berlusconi e Alfano: se avrà più forza degli altri partiti che compongono la coalizione, potrà avere i mezzi necessari per impedire qualsiasi inciucio di Palazzo con la nuova ‘balena bianca’ tecnocratica di Mario Monti.
Giorgia Meloni
26/01/2013