“Nomadi, clandestini, centri sociali potranno liberamente occupare gli edifici grazie alla depenalizzazione voluta da una maggioranza nostalgica dell’esproprio proletario.
La legge 67 del 2014, approvata con il voto contrario di Fdi-An prevede una serie di depenalizzazioni, tra cui l’occupazione abusiva di edifici residenziali pubblici. Si tratta di una misura che sta creando fortissimo allarme sociale e che deve essere modificata a tutela dei cittadini onesti ed escludendo dalla depenalizzazione chiunque faccia occupazione abusiva, prevedendo anzi un aumento di pena in caso di racket. Prendiamo atto comunque della disponibilità annunciata dal ministro a un confronto sull’argomento”. E’ quanto ha dichiarato il capogruppo di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale nel question time al ministro della Giustizia Andrea Orlando sulla depenalizzazione del reato di occupazione abusiva prevista dalla legge 67 2014.
Segue testo Question Time
GIORGIA MELONI e RAMPELLI. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:
la legge 28 aprile 2014, n. 67, recante «Deleghe al Governo in materia di pene detentive non carcerarie e di riforma del sistema sanzionatorio. Disposizioni in materia di sospensione del procedimento con messa alla prova e nei confronti degli irreperibili», attribuisce al Governo la facoltà, tra le altre, di operare un’articolata depenalizzazione;
in base alla legge delega, con l’emanazione dei decreti delegati, previsti entro diciotto mesi dall’entrata in vigore della legge medesima, il Governo dovrà procedere all’abrogazione di specifici articoli del codice penale, sostituendo le pene detentive attualmente previste con sanzioni pecuniarie civili;
tra gli articoli del codice penale da abrogare figura anche quello previsto dall’articolo 633, primo comma, che disciplina l’invasione di terreni o edifici altrui, «pubblici o privati, al fine di occuparli o di trarne altrimenti profitto»;
la successiva esclusione delle ipotesi di cui all’articolo 639-bis del codice penale, lascia intendere che non dovrebbero essere depenalizzati i casi di occupazione per i quali si procede d’ufficio, vale a dire i casi in cui si tratti di «acque, terreni, fondi o edifici pubblici o destinati ad uso pubblico»;
in alcuni casi, tuttavia, le case popolari sono gestite in base a norme privatistiche, tanto che, come nel caso della Aler (azienda lombarda di edilizia residenziale), per la tutela dei relativi interessi si procede a querela di parte perché tali fattispecie non rientrano nei casi per i quali vige la procedibilità d’ufficio di cui al citato articolo 639-bis;
dopo anni di crisi economica l’Italia sta affrontando una vera e propria emergenza sociale nella quale la mancanza di alloggi sta diventando un ulteriore fattore di crisi;
negli ultimi mesi si è assistito, infatti, al vertiginoso aumento del fenomeno delle occupazioni abusive di immobili e la depenalizzazione del relativo reato, seppur circoscritta ai soli immobili di proprietà privata, appare suscettibile di creare ulteriore allarme sociale e conseguenze drammatiche;
la legge n. 67 del 2014 prevede anche la depenalizzazione del reato di deviazione di acque, di cui all’articolo 632 del codice penale, elemento che appare fortemente in contrasto con lo sforzo che, invece, andrebbe fatto a tutela dei territori e dei corsi d’acqua nell’attuale periodo di grave dissesto idrogeologico –:
se il Ministro interrogato non ritenga di assumere iniziative normative per rivedere le fattispecie di reato rispetto alle quali intervenire nel senso di una depenalizzazione, con particolare riferimento al tema delle occupazioni abusive di beni altrui.
(Presentata il 4 febbraio 2015)