“L’arresto in Pakistan della madre di Saman Abbas, latitante e condannata in Italia per l’omicidio della figlia, restituisce a quella terribile vicenda un barlume di giustizia. Nulla potrà mai cancellare il dolore di una giovane vita spezzata nel modo più brutale e da chi aveva il dovere di custodirla, ma già la severa sentenza di condanna e oggi l’arresto della donna, sono simbolo del fatto che in Italia non c’è spazio per modelli culturali e religiosi che brutalizzano e sottomettono le donne. Il sacrificio della giovane Saman sia un monito per tutte le donne perseguitate perché non vogliono sottomettersi ai dettami della sharia. Che l’epilogo di questa tragedia sia uno spunto di speranza, per denunciare, per sfuggire al giogo della violenza e della sottomissione. Sappiano tutte che troveranno qui nella nostra Nazione chi sarà dalla loro parte e le proteggerà”. Lo dichiara la deputata di Fratelli d’Italia, Sara Kelany, responsabile del Dipartimento Immigrazione.
“Saman è diventata un simbolo di libertà e di emancipazione. Anche per questo chi l’ha uccisa deve scontare la sua pena per intero. La madre, una parola che facciamo fatica ad affiancare alla povera ragazza pakistana, è stata condannata all’ergastolo e, nella speranza che il fermo possa essere convalidato dalle autorità del suo paese, ci attendiamo che sia estradata in Italia. È bene che si sappia che chiunque arrivi da noi, deve coniugare le proprie tradizioni con il rispetto delle leggi e della cultura italiana. E in Italia le donne sono libere, autonome e indipendenti”, aggiunge il deputato di Fratelli d’Italia Elisabetta Lancellotta, capogruppo in commissione parlamentare sul femminicidio e sulla violenza di genere.