“Difendere il paesaggio italiano dalla violenza delle pale eoliche e dei pannelli fotovoltaici significa tutelare un patrimonio inserito nella costituzione all’articolo 9 e che ha creato quell’unicum che tutto il mondo viene a visitare, costituendo buona parte della nostra ricchezza economica”.
È quanto ha dichiarato il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia nel corso della riunione al ministero della Cultura convocata dal sottosegretario Vittorio Sgarbi insieme a rappresentanti di associazioni, amministratori locali e parlamentari di maggioranza e opposizione.
“Quando questa emergenza energetica è esplosa – ha detto Rampelli – ci siamo subito resi conto della necessità di far ripartire le piattaforme esistenti e riprendere le attività di estrazione del gas italiano bloccate dai governi Conte e Draghi. Di fronte all’esigenza inderogabile e parallela di sviluppo delle fonti rinnovabili s’impongono scelte che rendano compatibili gli impianti fotovoltaici ed eolici con la tutela e l’intangibilità del nostro paesaggio. Esattamente l’opposto di quanto stabilito fin qui.
Ho sempre sostenuto che le alternative ci sono e di facile attuazione. Non praticarle significa essere ostaggio di quelle lobby economiche che antepongono il lucro all’esigenza collettiva di produrre energia pulita senza devastare il territorio.
Da una parte dobbiamo dire no all’utilizzo delle aree agricole, anche per non creare un’altra emergenza primaria, quella alimentare, dall’altra dobbiamo utilizzare le aree urbane degradate e dismesse, quelle industriali, le arterie ferroviarie, stradali e autostradali nelle tratte di attraversamento delle zone antropizzate in sostituzione delle barriere anti rumore e realizzare solo eolico a 10 miglia dalle coste, cercando di trasferire le autorizzazioni e gli impianti esistenti nelle nuove localizzazioni. Una sterminata disponibilità di superfici che non interferiscono né con l’agricoltura né con il paesaggio.
Inoltre dobbiamo valorizzare le nostre centrali idroelettriche anche investendo sul sistema di rifornimento idrico attraverso la ricaptazione, usando cioè quel metodo delle fontane urbane che interdice il consumo di acqua. Pompe auto elettrificate riporteranno l’acqua in quota per catturarla con le turbine nella rinnovata caduta riproducendo energia elettrica. Un modo virtuoso anche per non subire passivamente il fenomeno della siccità. Con questa modalità si può raddoppiare la produzione di energia idroelettrica rinnovabile, pulita e italiana che già oggi copre il 17% del nostro fabbisogno”.
“Sono particolarmente grato al sottosegratario Sgarbi – ha concluso Rampelli – per la coraggiosa quanto necessaria iniziativa presa che spero giungerà all’istituzione di un tavolo permanente interministeriale che coinvolga i ministeri della cultura, dell’ambiente, dell’agricoltura e dello sviluppo economico. Per fermare lo scempio in atto senza rinunciare a produrre energia da fonti rinnovabili”.