«Dopo l’attentato a Parigi i soliti esponenti dell’intellighenzia oggi si interrogano sul fatto che il grande pericolo di questo ennesimo attentato del fondamentalismo islamico sia la possibile vittoria di Marine Le Pen alle prossime elezioni francesi. Le curiose priorità di certa politica: non combattere il fondamentalismo islamico ma combattere chi prova a combattere il fondamentalismo islamico. Se Roma è una città vulnerabile? Tutta Europa è vulnerabile, in particolare lo è ai miei occhi l’Italia per le scellerate politiche che si stanno facendo soprattutto sul non governo dei flussi migratori. È peggio di quanto non abbiano fatto e non stiano facendo oggi altre Nazioni europee. Io credo che a Roma ci siano oggi troppe troppe zone franche: moschee abusive, campi rom, palazzi occupati da centinaia di immigrati clandestini che non sappiamo chi siano e da dove provengano. Roma è stata anche, si sa nelle cronache, per essere una di quelle città che sono state transito del fondamentalismo islamico. Quindi sicuramente è una città nella quale si può e si deve fare molto, molto di più per tutelare la sicurezza dei cittadini. Roma è una città simbolica per il fondamentalismo islamico e quindi quello che noi continuiamo a chiedere è una politica completamente diversa in tema di difesa della sicurezza, di lotta all’immigrazione incontrollata e di lavoro a 360 gradi con le intelligence europee ».
È quanto ha dichiarato il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni intervenendo alla rievocazione storica del Natale di Roma al Circo Massimo. E proprio sulle celebrazioni del 2770 Natale di Roma la Meloni ha spiegato: «Il Natale di Roma è utile per ricordare l’unicità di una città che è culla della civiltà europea, che è capitale d’Italia, capitale del Mediterraneo e capitale della Cristianità. E che forse meriterebbe più attenzione e più dedizione non solo da parte dei cittadini e dell’Italia intera ma soprattutto da parte della politica, a partire da quella che la governa e fino ad arrivare alla politica nazionale. Non esiste un’altra città come Roma al mondo e noi troppo spesso non ce ne ricordiamo».