«Fratelli d’Italia deve decidere se farsi definitivamente bocciare una proposta sacrosanta o se rinviarla in commissione. La seconda opzione, utile a togliere dall’imbarazzo coloro che sono pronti a votare contro questo provvedimento, è preoccupante e spesso coincide con il tentativo di accantonarlo e far scendere l’oblio sulla questione.
Quello che faremo, dunque, sarà astenerci, per dimostrare ancora una volta che ci interessa il merito della proposta, tanto semplice e tanto giusta da essere compresa dalla quasi totalità del popolo italiano. A chi ci accusa di fare demagogia e di aver portato il provvedimento in aula in fretta e furia ricordo che è un anno che stiamo lavorando su questa proposta tra rinvii, comitati ristretti, 6 mesi di attesa per la calendarizzazione e 3 mesi per la discussione in commissione, mentre si pretende di approvare le leggi elettorali in 3 giorni senza neanche poterne parlare».
È quanto ha dichiarato il capogruppo di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni intervenendo in aula sul rinvio in commissione della proposta di legge sulle pensioni d’oro precisando di non aver sottoscritto alcun accordo con la presidente Polverini e con la relatrice Gnecchi circa un rinvio della proposta.
«Per gli italiani è incomprensibile la scelta fatta dai maggiori partiti di votare contro il taglio delle pensioni d’oro, e che in questo modo hanno lanciato un ulteriore segnale di una casta che si schiera sempre a difesa dei soliti potenti e non interviene mai per dare segnali giusti. Ora Fratelli d’Italia si asterrà sul rinvio in commissione ma rivolge un appello all’aula, alla relatrice, al governo e a tutti quelli che dicono di considerare una vergogna che in Italia ci sia qualcuno che prenda pensioni da 30, 40, 90 mila euro al mese a fronte di milioni di italiani che non arrivano a fine mese: interveniamo su questa ingiustizia» ha spiegato Meloni.
Roma, 11 febbraio 2014