«È davvero penoso questo Partito democratico che si sbraccia per giustificare l’ingiustificabile agli occhi del proprio elettorato, che lo vede sempre e immancabilmente schierato con i potenti, che siano essi pensionati d’oro, società del gioco d’azzardo, banche e grande finanza, lobby del tabacco. Ricordo al presidente della Commissione Lavoro, Cesare Damiano e ai deputati Gnecchi, Madia e Miccoli che la proposta di legge di Fratelli d’Italia fissava un tetto pari a 10 volte la pensione minima, che equivale a 495 euro netti. Avevamo dichiarato la massima disponibilità a emendare il testo per specificare meglio che il tetto di 5000 euro fosse da intendersi netto.
Ci eravamo detti, inoltre, pronti a sostenere anche l’emendamento per escludere le pensioni integrative e complementari dal computo della soglia di intervento. Su questi aspetti si era giunti ad un accordo ed era nel pieno potere del Pd di approvare questi emendamenti alla proposta di legge. Pertanto le argomentazioni addotte dal Pd sono totalmente pretestuose mentre non commento quelle di Fi e Ncd che hanno semplicemente fatto opposizione fin dall’inizio sulla possibilità che il tema venisse trattato. La scelta di sopprimere la legge anziché modificare il testo e renderlo condiviso mette a nudo le reali intenzioni del Partito democratico: non intervenire sulla vergogna delle pensioni d’oro e continuare a tutelare i soliti amici potenti. Chiediamo una spiegazione a Matteo Renzi e siamo ancora in attesa di conoscere l’innovativa proposta sulle pensioni d’oro che aveva annunciato oltre un mese fa ma che non è mai stata presentata».
È quanto dichiara il presidente dei deputati di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.
Roma, 3 febbraio 2014