“Ci saremmo aspettati un Cdm in nottata magari per abbattere le tasse agli italiani, anziché per dedicarsi alla più grande banca del Sud – la Popolare di Bari, commissariata tardivamente da Bankitalia. Tutti ignari, compresi i correntisti, tranne il premier Conte che ha pensato bene di omettere la questione ‘per non creare allarme con i mercati aperti’ quando avrebbe dovuto principalmente preoccuparsi di tutelare in anticipo gli interessi, oggi a rischio, dei risparmiatori. Da un lato è sacrosanto difendere i cittadini coinvolti nella vicenda, dall’altro è necessario far luce sull’ammontare del buco e capire in maniera trasparente se il miliardo rastrellato notte tempo basti a sanare il dissesto finanziario. Di fatto sorprende l’intervento repentino del governo, pronto a scaricare denaro per salvare l’ennesima banca con soldi pubblici dopo aver stangato di tasse gli italiani. Conte e la sua maggioranza, compresi i 5 Stelle che all’opposizione non erano così favorevoli a sganciare quattrini per coprire i bilanci degli istituti di credito, siano chiari. L’intervento dello Stato salvaguardi solo i diritti dei risparmiatori e non salvi un solo banchiere dall’incapacità di custodire e investire i risparmi dei cittadini”.
È quanto dichiara in una nota Fabio Rampelli vicepresidente della Camera e deputato di Fdi.