“Il taglio di 400 sportelli degli uffici postali in tutta Italia creerà ulteriori enormi disagi e ancora una volta saranno colpite le fasce sociali più deboli, anziani in testa, e i territori più fragili, soprattutto il sud e i piccoli Comuni. Sindaci e governatori regionali hanno rivendicato legittimamente un ruolo nel processo di razionalizzazione”. È quanto dichiara il capogruppo di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale Fabio Rampelli che sul problema ha inviato un’interrogazione al ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi.
“Ci pare che le casse della società Poste italiane siano in ottimo stato di salute, visto anche l’ingresso in Alitalia per 75 milioni di euro. Il ministro Guidi deve scendere in campo per tutelare il modello organizzativo delle Poste italiane, che pur riuscendo a garantire utili importanti non ha mai fatto venire meno la sua funzione sociale che ne fa la più grande rete di penetrazione territoriale del mondo. È inaccettabile che questa grande azienda che è nel cuore degli italiani e nella storia del nostro popolo venga snaturata e dia milioni di euro per porre rimedio, su richiesta dello Stato, ai fallimenti delle imprese italiane, come il Cai insegna, salvo decidere di desertificare centinaia di Comuni negando a migliaia di anziani il diritto di riscuotere autonomamente la pensione o di accedere ai conti correnti”.
Segue interrogazione
RAMPELLI. — Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:
nello corso mese di febbraio la dirigenza di Poste italiane, in sede di Conferenza con le regioni, ha reso note le linee guida del nuovo piano industriale della società, che prevede la razionalizzazione degli uffici postali sul territorio nazionale;
il piano fa riferimento alla delibera dell’Autorità per la garanzia nelle comunicazioni del 29 giugno 2014, che interviene sui punti di accesso alla rete postale, modificando i criteri di distribuzione degli uffici di Poste italiane, secondo le previsioni del decreto del Ministero dello sviluppo economico del 7 ottobre 2008;
in base al piano coordinato da Agcom, Ministero dello sviluppo economico e Poste italiane, nel 2015 dovrebbero chiudere circa 400 uffici postali sul territorio nazionale, ed è anche prevista la riduzione degli orari di molti uffici;
i tagli proposti stanno suscitando la preoccupazione e il disappunto di molte regioni ed enti locali, che stanno rivendicando un ruolo attivo nel processo di razionalizzazione, e oltre cento sindaci hanno già dichiarato che si mobiliteranno per impedire che si abbatta sugli uffici la scure del nuovo piano;
in Toscana, in particolare, sarebbe stata decisa la chiusura dell’ufficio postale di Buriano, dove vive una comunità composta prevalentemente da anziani che non hanno la patente e che hanno difficoltà a recarsi presso altri comuni per usufruire dei servizi postali, e la riduzione degli orari dell’ufficio postale di Castiglione della Pescaia –:
quali provvedimenti intenda assumere affinché il piano di razionalizzazione non comporti eccessivi disagi agli utenti dei comuni interessati dalla chiusura o riduzione dell’apertura al pubblico degli uffici, garantendo il pieno diritto della cittadinanza all’accessibilità del servizio.