“È davvero increscioso che quarantasei anni dopo, non si riesca ancora a riconoscere con spirito di pacificazione nazionale la strage di Acca Larenzia. Ho appreso, già da due giorni, che tra i libri finalisti del Premio Strega è stato ammesso un testo di Valentina Mira, ‘Dalla stessa parte mi troverai’, che prova a banalizzare l’atroce mattanza avvenuta nel quartiere Tuscolano il 7 gennaio 1978. Franco Bigonzetti e Francesco Ciavatta, lasciati esanimi sul selciato con la sola ‘colpa’ di essere militanti del Movimento sociale italiano, così come Stefano Recchioni, ucciso qualche ora dopo negli scontri che si scatenarono davanti la sezione, meritano il rispetto di tutti gli italiani. Purtroppo, invece, c’è qualcuno a sinistra, evidentemente foraggiato da un circo mediatico intriso di ideologia, che continua a considerare i ragazzi di destra dei morti di serie b”. Lo dichiara in una nota il senatore Raffaele Speranzon, vicecapogruppo vicario di Fratelli d’Italia.
“La verità storica viene ancora una volta strumentalizzata e offesa, questa volta per meri fini letterari e commerciali, infangando quella cultura del ricordo che vuole rendere omaggio alle tante vittime di quegli anni bui, di cui in troppi si riempiono la bocca, ma evidentemente solo in occasione delle ricorrenze”, aggiunge il vice capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati, Augusta Montaruli.
“A parti inverse, se qualche autore di destra avesse affrontato con lo stesso sdegno la morte di ragazzi innocenti di sinistra, si sarebbe giustamente agitato un vespaio di polemiche. Duole allora dover constatare che certi salotti culturali italiano, evidentemente, non sono ancora maturi per affrontare la violenza politica senza incrostazioni ideologiche di sinistra. Vergogna”, conclude in una nota il senatore Paolo Marcheschi, capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione Cultura.