«Gli assalti di ieri alle sedi del Pd sono stati vergognosi, figli di un’intolleranza che ci riporta con la memoria agli anni ’70 e, per questo, vanno condannati senza se e senza ma. Al Pd e in particolare a quei militanti di Via dei Giubbonari che accolsero Giorgia Meloni qualche mese fa, quando andò a salutarli e a studiare il meccanismo delle elezioni primarie che si stavano celebrando in tutte le sedi d’Italia, va la nostra solidarietà e il nostro attestato di amicizia.
Ma, alla luce di quanto riporta la stampa stamane e in coda alle dichiarazioni del sindaco Marino e di altri esponenti del Pd, occorre uscire dall’ipocrisia e chiamare le cose con il loro giusto nome: comunista, l’assalto è stato comunista. Il timore di pronunciare questa parola da parte degli esponenti del Pd tradisce una difficoltà ad associare il comunismo alla violenza, che ci auguravamo fosse superata dalle varie trasformazioni in Pds-Ds-Ulivo e Pd di questi 20 anni. Evidentemente la volpe perde il pelo ma non il vizio».
È quanto dichiara il vice capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia, Fabio Rampelli.
Roma, 21 novembre 2013