Rampelli: Renzi chieda i risarcimenti
«La Francia è sempre stata il competitor principale dell’eccellenza enogastronomica italiana. Con la lorograndeur i francesi prendono il pretesto della xylella che ha colpito gli uliveti pugliesi per bloccare le importazioni italiane, determinando una vera emergenza nella nostra produzione agricola», ha denunciato Fabio Rampelli aggiungendo che la responsabilità non è solo della Francia. «È il governo Renzi a risultare oggi del tutto incapace di imporre all’Ue i risarcimenti necessarie per i nostri agricoltori – ha spiegato il capogruppo di Fratelli d’Italia a Montecitorio – come ieri è stato incapace di effettuare severi controlli sulle importazioni dai Paesi extraUe responsabili del contagio».
Un’amata Brancaleone
«Al solito ci dimostriamo molli nei confronti di chi rappresenta un pericolo per noi e subiamo comportamenti rigidi, ai limiti dell’ostilità, da chi si scopre inflessibile non con i Paesi africani, asiatici o mediorientali, ma solamente con noi. Siamo governati da un’armata Brancaleone, nell’anno in cui si celebral’Expo. Il colmo dei colmi!», scrive su Facebook Fabio Rampelli, al rientro da una visita in Puglia insieme con Giorgia Meloni «Ci associamo alla richiesta di dichiarazione dello stato di calamità, ma pretendiamo che ci sia da parte italiana una reazione immediata che coinvolga l’Europa e che studi analoghe misure restrittive verso i profitti francesi. Renzi – conclude Rampelli – dovrebbe proporre un incontro urgente a livello europeo dei ministri dell’Agricoltura per decidere insieme le misure di contenimento del contagio e le misure economiche da destinare ai produttori italiani».
Gli agricoltori sul piede di guerra
L’embargo francese «rappresenta una minaccia reale per l’economia pugliese e, più in generale, per l’immagine dell’agricoltura italiana», ha denunciato il presidente della Cia (Confederazione italiana agricoltori), Dino Scanavino, commentando il decreto del ministero dell’Agricoltura francese prima dell’incontro in Salento tra il ministro Martina e le associazioni di categoria. «Si tratta di una decisione presa unilateralmente da uno Stato membro al limite delle regole comunitarie – spiega Scanavino – che rischia di innescare un pericoloso effetto domino che andrebbe ad aggravare una situazione già di per sé difficile. Ecco perché ora più che mai bisogna tenere alta l’attenzione per evitare possibili reazioni a catena e ingiustificati allarmismi nei confronti delle spedizioni pugliesi di altri prodotti oltre alle piante già inserite nel provvedimento del ministro Stephan Le Foll».