“Non si può predicare il nuovo e praticare il vecchio” “Assistiamo sgomenti, insieme al popolo italiano, all’ennesimo teatrino tragicomico della politica italiana. Crisi extraparlamentare frutto di giochi di palazzo con probabile staffetta a Palazzo Chigi”. È quanto dichiara vicecapogruppo e cofondatore di Fratelli d’Italia Fabio Rampelli sulla crisi di governo.
“Gli unici rallegrarsi di questa drammatica crisi istituzionale- perché tale è – sono i poteri forti, o quelle che resta di loro, l’alta finanza e le loro articolazioni editoriali che vedono nell’ex rottamatore l’amalgama per rinsaldare il loro potere”.
“Renzi delude: delude perché chi crede nel rinnovamento non può accettare di arrivare a Palazzo Chigi senza il plebiscito popolare. Non si può predicare il nuovo, per praticare il vecchio”.
“Non a caso – ha aggiunto Rampelli– nella possibile staffetta Renzi-Letta si rievoca la ‘staffetta-tradimento’ D’Alema- Prodi. È destino del Pd divorare i propri leader. Ma in questa fame autodistruttiva a pagarne le spese sono gli italiani ai quali per mesi e anni è stato detto che il problema dell’Italia fossero la legge elettorale, la scarsa stabilità dei governi e la pessima legge elettorale con cui è stato formato il Parlamento. Questa crisi dimostra la falsità di quelle posizioni. A staffetta compiuta, la legge elettorale finirà nell’oblio; la stabilità dei governi pure”.
“Mentre resta in tutta la sua urgenza la riforma delle riforme: l’elezione diretta del presidente della Repubblica. Questo- ha concluso Rampelli– è il vero unico antitodo alle manovre di palazzo. Finché la nostra sarà una repubblica parlamentare, i partiti ieri, le fazioni oggi continueranno a determinare la vita e la morte dei suoi leader”.