“L’ambasciatore russo Razov ha motivo di dolersi per come la stampa tratta il conflitto russo ucraino. Forse l’ambasciatore è infastidito dal fatto che i media italiani parlino di guerra russa a una nazione libera e indipendente e non di ‘operazione speciale’ come s’impone a Mosca? Forse lo innervosisce il fatto che Putin sia visto per quello che è: un dittatore che mette in carcere chi manifesta il proprio dissenso?
L’ambasciatore russo in Italia, conoscitore della libertà di pensiero di casa nostra, dovrebbe avere il buongusto del silenzio di fronte alla vergognosa propaganda fatta da Putin in Russia, nazione dove è totalmente conculcato il diritto all’informazione e dove nessuna trasmissione televisiva ospita giornalisti con un pensiero diverso da quello del regime. In perfetto stile sovietico. E dovrebbe anche spiegarci, dal momento che sfrontatamente attacca l’Italia, come mai l’Armata rossa abbia ripreso a sfilare con le bandiere del Pcus e issi nei territori conquistati il vessillo rosso con la falce e il martello”.