“È paradossale che molti lavoratori, assunti anche attraverso le Pubbliche amministrazioni, percepiscano uno stipendio che, in alcuni casi, è la metà dell’importo medio riconosciuto con il Reddito di cittadinanza. Modificarlo e pretendere i dovuti controlli, visti i milioni di euro persi per indebite percezioni, significa voler riparare ad un sistema che presenta gravi degenerazioni. I percettori di Rdc, infatti, non vengono ricollocati né impegnati in attività formative e lavorative, mentre c’è chi guadagna meno di quanto lo Stato paga per il sussidio. Un’ingiustizia che è sotto gli occhi di tutti, in una Nazione dove non è previsto un equo compenso. Alla nostra richiesta di riforma, il governo continua a rispondere solo quanto sia importante il Rdc come misura di sostegno al reddito senza proporre soluzioni. I cittadini vogliono un lavoro che sia dignitoso e formazione, non una “paghetta” che li rende dipendenti dallo Stato senza contribuire ad alcuna attività utile per la società”. Lo dichiarano il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida, e il deputato di FDI Walter Rizzetto, dopo aver ricevuto risposta dal ministero del Lavoro al question time nel quale venivano denunciati i casi accertati di indebita percezione del Reddito di cittadinanza.