“Tra reddito di cittadinanza e Quota 100, il ‘decretone’ licenziato dal Cdm condannerà gli italiani a indebitarsi ancora, per futili motivi. Lega Nord e 5 Stelle, pur di mantenere le promesse elettorali e passare all’incasso con il voto europeo, sacrificano investimenti, svolta fiscale e crescita.
A Palazzo Chigi è andato in scena l’ultimo atto di una manovra economica consociativa e assistenzialista, roba da far impallidire la stagione del pentapartito. Non si crea ricchezza e ci si limita a redistribuire quel poco che c’è. Zero tassa piatta, nessuna abolizione della Fornero, mentre si andranno a colpire il 58% dei pensionati appartenenti al ceto medio attraverso il blocco degli aumenti programmati.
Il Sud rimarrà senza infrastrutture, il ‘vitalizio di cittadinanza’ creerà altro debito pubblico. Calerà l’occupazione e si favorirà il lavoro nero. Un capolavoro kafkiano. Lo hanno chiamato decretone ma si legge ‘marchettone’”.
E’ quanto dichiara in una nota Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera e deputato di Fdi.