“Concordo in pieno con le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella sulla necessità di definire meglio le attribuzioni legislative tra Regioni e Stato. Il cinquantesimo anniversario della loro istituzione, che cade proprio in una fase di protagonismo conflittuale con lo Stato centrale a causa della gestione della pandemia, non ci deve obbligare ai rituali autocelebrativi. Con la riforma del Titolo Quinto, che ha aumentato a dismisura il braccio di ferro tra lo Stato e le amministrazioni territoriali e complicato ancora di più il quadro amministrativo e la giustizia, l’attuale Pd si trova a gestire i frutti avvelenati di quella che fu la sua riforma per antonomasia. La peggiore della storia repubblicana a detta di tutti. Troviamo pertanto stucchevoli le celebrazioni di oggi che nascondono in realtà una belligeranza tra governatori e tra governatori e interesse nazionale teoricamente, ma non realmente, attribuibile al Governo centrale. Alcune materie, tra cui il turismo, devono tornare allo Stato. Infine, la riforma delle riforme: il ruolo di Roma Capitale. Ruolo che oggi è soltanto apparentemente riconosciuto ma privo di reale efficacia. Nei vari decreti legislativi fatti da quello iniziale, il 61 del 2012, i governi si sono ‘dimenticati’ di destinare alla Capitale d’Italia i necessari fondi e poteri per l’espletamento delle sue funzioni. Funzioni nazionali esclusive”.
E’ quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia.