“Il regolamento della Camera deve essere riformato anche nella parte relativa alla inappellabilità delle sanzioni e chiarendo senza possibilità di arbitrio la gradualità delle sanzioni. Non è possibile infatti che in un range di sospensione dei lavori da 2 a 15 giorni, la protesta pacifica di chi ha esposto un cartello sia punita con 5 giorni in meno rispetto a chi ha fatto uso di violenza. L’articolo 60 del regolamento non prevede una casistica di atteggiamenti cui comminare sanzioni secondo la gravità dei fatti, né l’ufficio di presidenza è mai intervenuto per stilarla.
L’arbitrio con il quale si decide l’interdizione è tanto più grave in quanto inappellabile. Il che rasenta l’autoritarismo. Per Fratelli d’Italia- Alleanza nazionale non è accettabile. Per questo faremo una battaglia affinché a responsabilità precise corrispondano condanne precise. Il Parlamento è il luogo dove si fa politica e non un collegio di educande, le sanzioni per manifestazioni di protesta non violente devono distinguersi chiaramente da comportamenti violenti ”.