di Giorgia Meloni
28 luglio 2014
Se Renzi inchioda l’Italia sulla legge elettorale e su un Senato di nominati è perché non è in grado di dare risposte alle vere emergenze che la nostra Nazione sta affrontando. Nella lettera invitata ai senatori avremmo voluto leggere le proposte concrete che questo governo intende mettere in campo per affrontare la grave crisi economica, rilanciare la crescita, diminuire le tasse, abbattere il debito pubblico e la spesa improduttiva, creare lavoro e dare una nuova possibilità a chi lo ha perso, dare delle prospettive ai giovani per evitare che siano costretti a lasciare l’Italia, eliminare i privilegi e le disuguaglianze generazionali, frenare l’aumento della povertà, incentivare la natalità, ridiscutere i trattati europei e combattere gli effetti di una moneta sbagliata non agganciata alla nostra economia, assicurare il credito alle imprese e alle famiglie, utilizzare la cultura e il turismo come volano di crescita e ricchezza, affrontare l’emergenza immigrazione, garantire sicurezza e certezza della pena, riformare la giustizia, rendere scuole e università un fattore essenziale per lo sviluppo di talenti e della ricerca, tutelare l’ambiente e favorire lo sviluppo infrastrutturale, combattere la corruzione e i grandi evasori fiscali, abbattere la burocrazia.
Ma di tutto questo, nella lettera di Renzi, non c’è nulla: per il presidente del Consiglio il futuro dell’Italia dipende da questo nuovo Senato inutile ed egualmente costoso e da una legge elettorale peggiore della precedente.
Ed ecco perché Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale non potrà mai sostenere Renzi e il suo governo perché a noi piace occuparci dei problemi concreti delle persone. Non ci interessano riforme che servono solo a rafforzare la casta, intendendo per casta non tutti i politici ma quella parte di classe politica che vuole comandare senza rispondere a nessuno e senza rappresentare nessuno.
Per questo continueremo a sfornare le nostre decine di proposte concrete come: l’introduzione del tetto alle tasse in Costituzione, la possibilità di scaricare tutto dalla dichiarazione dei redditi, l’abbattimento del tasso di usura e le norme per limitare lo strapotere finanziario, l’applicazione del tetto ai compensi pubblici, la revoca delle pensioni d’oro per aumentare quelle minime e di invalidità, la revoca dei vitalizi, legare gli stipendi dei parlamentari, consiglieri regionali e burocrati di Stato all’andamento dell’economia italiana, il sostegno della natalità con misure fiscali come il quoziente familiare e il terzo ‘figlio fiscale’, la ricerca di strumenti di conciliazione lavoro-famiglia e per la difesa dell’unicità di quella tradizionale, la lotta al gioco d’azzardo patologico e alla diffusione incontrollata delle slot machine, l’introduzione del principio di equità tra le generazioni in Costituzione, la responsabilità civile dei magistrati e il risarcimento delle vittime di reati commessi a seguito di provvedimenti di indulto o amnistia, l’introduzione del reato di omicidio colposo stradale, l’impignorabilità della prima casa, la separazione tra le banche commerciali e banche d’affari, la riforma di Equitalia, la tutela del Made in Italy e dell’agricoltura italiana, la revisione dei trattati europei e lo scioglimento concordato dell’eurozona, il coinvolgimento dell’Ue nell’emergenza immigrazione affinché si faccia carico dei costi dell’accoglienza.
Non ci fermeremo: ci batteremo dentro e fuori dal Parlamento sperando che prima o poi qualcuno se ne accorga e voglia occuparsi anche di questo, oltre che di soglie e di questioni che interessano solo il Palazzo.