“Il ministro Colao affermando pilatescamente che sulla rete unica sono le aziende a doversi mettere d’accordo anche con i fondi stranieri, ammette la totale assenza di visione strategica e industriale dello Stato sul tema. Poi raggiunge l’apogeo quando innesta la clamorosa retromarcia del governo convertendosi al ruolo di garanzia che lo Stato deve esercitare nella rete unica: esattamente quello che FdI ripete da inizio legislatura. FDI, però, non vuole fare regali di Natale fuori tempo a investitori esteri con i soldi del risparmio postale degli italiani o con i fondi pubblici del PNRR. Il problema ora non è, come dice il ministro, attendere che le aziende trovino un accordo anche con i fondi stranieri (tanto per cambiare), ma capire chi si accollerà i debiti e gli esuberi di TIM e quale sarà il ruolo di CDP, oggi in inedita veste di partner industriale, che ultimamente non azzecca una mossa”.