“Si è svolta oggi la visita della Commissione Bicamerale d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti all’impianto di trattamento dei rifiuti organici di Salerno. L’intervento della Commissione è conseguente alla visita ispettiva dei tecnici dell’ANAC e ai rilievi che la stessa Autorità ha mosso sulla base di tre esposti presentati da Giovanni Romano nella sua qualità di ex assessore all’Ambiente della Regione Campania. La Commissione ha visitato un impianto, costato ben 25 milioni di euro e finanziato con fondi europei, non funzionante e causa di intensi odori molesti”.
È quanto ha dichiarato il deputato di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale Marcello Taglialatela, componente della commissione.
“Numerose –ha aggiunto – sembrano essere le anomalie che hanno caratterizzato la procedura di finanziamento di questo impianto, il modo con cui sono state utilizzate le risorse pubbliche, le modalità della gara di appalto e di gestione dell’impianto, la stessa recente assegnazione della gestione a Salerno Pulita, società partecipata del Comune di Salerno. Sono tutti aspetti che meritano un accurato esame da parte di tutti gli organismi già interessati e un necessario approfondimento finalizzato a fare chiarezza sull’intera vicenda trattandosi di un ingente investimento di danaro pubblico”.
“Al momento- precisa Taglialatela – appare evidente che l’impianto di trattamento dei rifiuti organici di Salerno non può certo essere indicato come modello da replicare come pur è stato fatto, in più di una occasione, dall’allora sindaco della Città e attuale Presidente della Giunta Regionale. Siamo fortemente preoccupati del fatto che il vigente Piano Regionale dei Rifiuti Urbani prevede la realizzazione, con fondi interamente pubblici, di numerosi altri impianti come quello che abbiamo visitato e che, alla prova dei fatti, dimostra di non funzionare”.
“Non vorremmo che- ha concluso il deputato di Fdi- questa situazione possa ulteriormente influire negativamente sul già precario assetto del ciclo dei rifiuti nella nostra Regione i cui costi sono arrivati a livelli insopportabili per i cittadini e la cui efficienza è chiaramente compromessa da scelte strategiche ed operative sbagliate”.