“La morte del capo dei capi della mafia ha due significati simbolici. Riina è morto il giorno del suo compleanno come a testimoniare che il male assoluto che ha rappresentato è sconfitto alle sue origini. Lui è l’alfa e l’omega di una vita dedicata al male. Nella vita eterna e in quella terrena sarà ricordato per sempre per le stragi e le efferatezze che ha compiuto, senza aver mai incontrato la pietà per le sue vittime e il pentimento verso la comunità. La morte mai come oggi suona come una livella sociale, tardiva e implacabile, un boss diventa mendicante.
Andrebbe silenziato questo epilogo, per scongiurare l’orgia di celebrazioni cui stiamo assistendo, ma occorre ahimè commentare, lasciare un giudizio a presente e futura memoria.
Eccolo allora: a nessuno venga in mente di smantellare il 41bis, il carcere duro per i mafiosi. Lo Stato vince quando ha il coraggio di dichiarare guerra ai suoi nemici.
In questo giorno, ancora e per sempre, il nostro pensiero va ai familiari delle donne e degli uomini caduti nella lotta alla mafia per mano di assassini bestiali, che hanno strappato vite sacre alla terra e reso schiave tante genti di una meravigliosa isola di cultura e natura. Sicilia, benedetta da Dio e maledetta dagli uomini “. È quanto dichiara il capogruppo di fratelli d’Italia alleanza nazionale Fabio Rampelli.