“Se a Roma le tasse sono salite alle stelle, la colpa è della sinistra. Una parte delle tasse aggiuntive (come l’ulteriore addizionale Irpef e la tassa di soggiorno) nascono per coprire una parte del debito di 12 miliardi lasciato in eredità da Veltroni, debito che per almeno il 60% è comunque pagato dallo Stato grazie al governo di centrodestra che se ne fece carico, lasciando ai cittadini romani solo una parte di ‘compartecipazione’ al ripianamento. Un’altra componente importante dell’aumento della pressione fiscale riguarda l’Imu sulla prima casa: quell’odioso balzello che il centrodestra aveva abolito quando si chiamava Ici e che aveva escluso dalla prima casa quando introdusse l’Imu. È stato reintrodotto sulla prima casa dal governo Monti con il sostegno esplicito della sinistra, e del Pd in particolare, per di più con la maggiorazione del 60% delle rendite catastali, Pd che in Parlamento ha sempre contrastato l’abolizione delle tasse sulla prima casa. E che ora, al governo, la sta subendo e facendo controvoglia. Marino, che è tuttora senatore, e che lo è stato nella precedente legislatura in cui queste cose sono state decise e votate, dovrebbe saperlo, e invece continua a dire fesserie e fare disinformazione. Evidentemente non è un ‘marziano’ solo a Roma, città che non conosce e non ha mai vissuto davvero, ma lo era anche in Senato. Fratelli d’Italia sostiene con forza la necessità di detassare la prima casa e di considerarla un bene indisponibile, inalienabile e impignorabile”.
È quanto dichiara Marco Marsilio, portavoce della costituente regionale del Lazio di Fratelli d’Italia.
Roma, 17 maggio 2013