“Il condono ‘favorisce evasori e criminali’. Così tuonavano dal Pd commentando la prima legge di bilancio del governo Meloni che introduceva la rottamazione
quater. Peccato che – udite udite – a beneficiare del condono definito dal responsabile economico del Partito democratico, Antonio Misiani, come uno ‘schiaffo a chi è in regola’ sia stato
proprio il partito dei ‘duri e puri'”. Lo dichiara Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati, commentando un articolo di Franco Bechis pubblicato su Open
secondo cui il Pd ha chiesto all’Agenzia delle Entrate e poi ottenuto dalla stessa di aderire alla sanatoria risparmiando le sanzioni previste e facendosi ammettere alla rateizzazione dei
contributi per il personale che il partito non aveva versato agli istituti di previdenza, Inps e Inpgi prima di tutto. “Nulla di cui stupirsi – commenta il capogruppo di FdI alla Camera -. Siamo abituati ad avere a che fare con gli esponenti di un partito che da sempre predica bene e razzola male, chiede il rispetto di regole che puntualmente viola ed è avvezzo
all’uso della doppia morale: quella che vale per i propri adepti – che in quanto illuminati tutto possono – e quella che può essere applicata come metro di giudizio per tutti gli altri
‘comuni mortali’. Questa vicenda è emblematica dell’essenza stessa di un partito privo di qualsivoglia forma di coerenza e dignità. Evasori o criminali, che ne dice il Partito
democratico?”.