«Ringrazio il vicepresidente Kerelova e il presidente Putin per avermi invitata a partecipare al “Forum euroasiatico delle donne”, promosso dal Consiglio della Federazione dell’Assemblea Federale della Federazione Russa, in collaborazione con l’Assemblea Interparlamentare della Comunità degli Stati Indipendenti. Oggi e domani sarò a San Pietroburgo, al Palazzo Tavrichesky, per rappresentare l’Italia a questo importante appuntamento, al quale prenderanno parte donne provenienti da molte Nazioni del mondo: senatori e deputati dei parlamenti, dirigenti delle autorità esecutive, rappresentanti del mondo imprenditoriale, della comunità scientifica, delle organizzazioni non governative degli Stati partecipanti alla Comunità degli Stati Indipendenti e degli Stati membri dell’Organizzazione di Shangai per la cooperazione e attiviste del movimento internazionale delle donne».
È quanto scrive su Facebook il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.
«Tema della due giorni – prosegue – è la partecipazione delle donne allo sviluppo delle società in questa epoca di nuove sfide e il titolo del mio intervento, di denuncia e di proposta, all’Assemblea plenaria di domani sarà “la partecipazione della donna alla crescita democratica delle nostre società”. Un intervento di denuncia perché non si può restare in silenzio di fronte ai dati del rapporto della Banca Mondiale, che rileva leggi che limitano e discriminano le donne in 100 Nazioni su 173 esaminate nel lavoro, nella vita pubblica e in quella privata (in 32 Nazioni le donne non possono ottenere il passaporto senza il consenso del marito). Parliamo di 950 i casi di diseguaglianze e secondo gli indicatori del rapporto la regione più problematica è quella del Medioriente e nord Africa. Un intervento di proposta perché io sono tra quelle che intravedono innumerevoli complementarità positive tra l’Unione Europea e quella Euroasiatica e penso si possa partire proprio da aspetti di impatto politico come la condizione femminile per sostenere la trasformazione delle società islamiche verso il moderno riconoscimento del ruolo della donna. Questa è una grande sfida di politica estera che ci attende per mettere in campo una attenta strategia per lo sviluppo e una lungimirante visione culturale. Purtroppo non potrò restare fino alla fine dei lavori dei 4 gruppi tematici che parleranno di politica, economia, rappresentanza e potere, salute, cooperazione e volontariato. Io parteciperò al gruppo su donne e politica, per portare la mia esperienza e conoscere quelle delle colleghe di altre Nazioni e per stringere nuovi rapporti e collaborazioni. Domani sera, infatti, tornerò a Roma perché venerdì alle 11.00 inizia Atreju 2015 alle Officine Farneto a Roma e non si può mancare. A proposito…vi aspetto e non accetto scuse: io torno dalla Russia per non perdermi l’inaugurazione».