“Con l’approvazione del decreto-legge n. 137/2024, il Parlamento ha dimostrato di voler finalmente affrontare con decisione l’intollerabile fenomeno della violenza nei confronti del personale sanitario e socio-sanitario. Come medico, conosco da vicino le sfide quotidiane di chi si impegna nella cura delle persone, spesso operando in condizioni di emergenza o in contesti complessi.
Questa legge rappresenta un riconoscimento concreto del valore e della dignità del loro lavoro, garantendo misure di sicurezza e di tutela che sono ormai indispensabili. Il testo approvato prevede una serie di importanti modifiche al codice penale e al codice di procedura penale per rafforzare la protezione degli operatori sanitari.
Tra queste, l’inasprimento delle pene per le lesioni volontarie e il danneggiamento di strutture e attrezzature sanitarie. Inoltre, viene introdotto l’arresto obbligatorio in flagranza per chi aggredisce il personale sanitario, anche con possibilità di arresto differito nei casi in cui ragioni di sicurezza impediscano l’intervento immediato.
Sono norme che riconoscono l’estrema delicatezza del lavoro di tutto il personale sanitario la cui difesa è un obbligo morale e civile, e rappresenta un impegno fondamentale di Fratelli d’Italia. Questo risultato è solo un primo passo: continueremo a lavorare per garantire che la sanità italiana sia un luogo sicuro sia per chi la esercita sia per chi ne usufruisce”. Lo dichiara in una nota il deputato di Fratelli d’Italia Francesco Ciancitto.
“Ora chi compirà un atto di violenza nei confronti di un operatore sanitario e di chi svolge servizi di sicurezza complementare all’interno degli ospedali rischierà 5 anni di carcere. Verrà inoltre punito per la prima volta anche chi danneggia le strutture sanitarie fino a 10.000 euro di multa. Grazie a questo provvedimento il governo Meloni compie un altro ulteriore passo in avanti nella tutela di medici e infermieri a cui va il nostro più sentito ringraziamento per l’encomiabile lavoro che svolgono quotidianamente”, afferma Gaetana Russo, deputato di Fratelli d’Italia.