«In una fase di crisi economica in cui ospedali e presidi sanitari territoriali vengono chiusi a causa dei tagli al servizio sanitario nazionale, l’ex ministro Turco viene ‘assunta’ dall’ex ministro Balduzzi a capo dell’Istituto nazionale per la promozione della salute dei popoli migranti. L’istituto viene fondato dalla Turco nel 2007 quando era ministro della Salute. L’attività dell’Inmp era soltanto sperimentale, ma le classiche proroghe annuali all’italiana hanno consentito che proseguisse le sue iniziative anche attraverso sostanziosi finanziamenti economici: ben 50 milioni di euro dal 2007 al 2012. Finché a pochi mesi dalla fine della legislatura, e nel momento più drammatico della congiuntura economica e di sacrifici richiesti agli italiani, l’ex ministro Balduzzi ha stabilizzato l’istituto stanziando dal 2013 10 milioni di euro all’anno per il suo funzionamento. Un po’ troppi».
È quanto denuncia il deputato di Fratelli d’Italia, Fabio Rampelli, in un’interrogazione a risposta orale rivolta al ministro della Salute Beatrice Lorenzin.
«Nell’interrogazione – spiega Rampelli – abbiamo chiesto di sapere dall’attuale ministro Lorenzin se il ministero abbia fatto la verifica, così come previsto dalla legge, per monitorare l’operato dell’Istituto affinché si procedesse, successivamente, alla sua stabilizzazione o abrogazione. E se non ritenga opportuno l’abrogazione dell’Istituto dal momento che i servizi erogati rappresentano un ‘doppione’ rispetto alle attività del servizio sanitario nazionale e alla luce della crisi economica e finanziaria che attraversa l’Italia e che sta costringendo il Governo a un ridimensionamento degli ospedali e all’introduzione dei ticket sanitari. Vorremmo conoscere l’effettiva realizzazione dei progetti di assistenza sanitaria per i popoli migranti e di contrasto alla povertà attraverso la trasmissione di alcuni dati: numero e tipologia delle prestazioni effettuate ed efficacia degli interventi».
«La nomina di Livia Turco quale presidente del consiglio d’indirizzo dell’Istituto ci sembra inopportuna, visto e considerato che è stata lei a fondare l’Inpm. Ci chiediamo se sia in possesso dei requisiti previsti e per quale motivo non sia stato emesso un bando pubblico per verificare la presenza di altre personalità disponibili a ricoprire la posizione, anche con titoli superiori a quelli dell’ex ministro», conclude Rampelli.
Roma, 5 maggio 2013