“Nessuna legge, né il Trattato di Maastricht, né il Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea indicano di chi sia la proprietà della moneta all’atto della sua emissione, eppure la Bce, prestando il denaro al circuito finanziario si appropria, di fatto, del mezzo monetario pretendendone la restituzione corredata del relativo tasso d’interesse stabilito dallo stesso Istituto d’emissione che viene pagato dai cittadini dei Paesi membri”.
Lo denuncia il capogruppo di Fratelli d’Italia nel Consiglio regionale della Sardegna, Matteo Sanna, che insieme ai componenti del gruppo ha presentato una mozione chiedendo che il presidente della Giunta si faccia portavoce verso il Presidente della Repubblica, il Capo del Governo e i Parlamentari a legiferare “per sanare il buco legislativo, sancendo che la moneta all’atto dell’emissione nasce di proprietà dei cittadini italiani e va accreditata dalla Banca Centrale allo Stato”.
Sanna ricorda che “il Commissario Europeo, Olli Rehn, ha risposto ad una serie di interrogazioni sull’argomento (in particolare ad una, presentata dall’Eurodeputato dei Fratelli d’Italia, Marco Scurria) ammettendo che esiste un buco legislativo sulla proprietà della moneta all’atto dell’emissione.
“Quindi – conclude Sanna – appare di somma urgenza stabilire a livello legislativo chi sia giuridicamente il proprietario dell’Euro all’atto dell’emissione, non essendo possibile in assenza di una legge chi sia debitore e chi sia il creditore. Il valore monetario nasce esclusivamente nella fase della circolazione grazie al fatto che ogni cittadino l’accetta come mezzo di pagamento e intermediario nello scambio dando vita al commercio, ne consegue che la proprietà del mezzo monetario all’atto dell’emissione deve necessariamente appartenere a chi ne fa nascere il valore, ovvero a tutti i cittadini che ne accettano il corso forzoso”.
Cagliari, 12 aprile 2013